Insegnami, Signore, la pazienza in tutte le cose.
Ricordami di metterla in pratica sempre, soprattutto quando mi verrebbe,
come di fatto avviene,
di rispondere immediatamente
facendo prevalere l’orgoglio, quasi fosse la medicina migliore da spalmare sulla ferita arrecata.
Nei piccoli vasi della quotidianità
fammi sempre avere
una buona scorta di saggezza per saper tacere, nel ricevere offese e nel saper incassare.
Fammi aprir bocca unicamente
per edificare e mai per demolire.
Fammi amare, oltre che stimare, anche coloro che attentano, più di ogni altro,
al possesso e custodia di questa virtù.
Fa’ che nessun limite possa trovare
alla pratica della pazienza;
ne riconosca il valore
e la eserciti sempre come costante norma di vita.
Sia essa semplice e forte armatura contro ogni attacco; rimedio all’orgoglio;
operatività per avere sempre un cuore grande.
Ma soprattutto arma affilata
contro il male peggiore: il peccato.
Signore, fa’ che possa sempre avere
il punto di riferimento fermo
della tua Parola salutare;
Parola che spesso predichiamo,
ma che con la stessa frequenza e con abilità deviamo, non facendola recapitare al nostro personale indirizzo.
Per questo non ti annoiare delle mie stanchezze, dei miei ritardi e dei miei fastidi,
ma trasformali in opere di rinnovata buona volontà.
Soprattutto abbi tu pazienza
perché quanto più mi propongo,
tanto più mi sembra di ritornare indietro.
O Signore, illumina la mia mente,
le mie intenzioni e le mie azioni
perché l’unico desiderio è di costruire il Vangelo tramite il ministero che mi è stato affidato.
Fammi perciò sempre e di più
amare la Chiesa tua sposa e nostra madre.
Fa’ che possa sempre dare la vita per lei,
così come hai fatto tu;
e che non mi tiri indietro davanti a nessun ostacolo, ma abbia la forza e il coraggio
di essere presenza viva e, se necessario,
anche scomoda della Parola di salvezza,
passando attraverso la testimonianza
di una vita sobria, discreta e mai invadente.
Dammi la grazia di essere di esempio
a coloro a cui sono stato affidato come guida, attraverso la proposta di una vita semplice
e come punto di riferimento sicuro e fermo.
Fa’, perciò, che l’unica fermezza tenace
sia solo contro il male e ogni attentato alla comunione.
Concedimi la perseveranza costante nella Grazia,
affinché il mio apostolato
sia sempre per la salute del gregge.
Tieni lontano da me ogni umana personale preoccupazione, sia per il successo sia per quella che chiamano carriera.
Fa’ che possa continuare a sentire il dovere dell’obbedienza come punto a cui fare costante riferimento;
senza pretese e senza richieste.
Nei contatti personali
concedimi sempre semplicità e modestia, cordialità e accoglienza, serenità e perdono.
Fonte: “per Carità” La dimensione contemplativa dell’incontro col povero nell’esperienza di Caritas Italiana


