Preghiera di don Alessandro Deho’ (link al blog) ispirata al brano del Vangelo di domenica 22 dicembre 2024, Lc 1, 38-45
E l’angelo partì da te.
Così si increspò il tuo futuro,
e camminare fu come procedere
faticosamente in regione montuosa.
Lui, l’angelo, non c’era più
o forse non c’era mai stato,
così dubitavi,
e rimbombava nel silenzio la paura davanti a tanta solitudine.
Terribile è il vuoto
lasciato da ogni annunciazione,
niente può riempire
il Niente scavato dalle Sue parole.
Così non restava
che diventare angelo
di te stessa, incamminarti
nella foresta dei tuoi timori: annunciarti. Cercarti.
A noi non restava che seguirti,
credere è accettare
di camminarsi dentro
in perfetta solitudine.
Forse alla ricerca di una casa,
almeno di una porta abitata,
di una soglia dolce,
del volto amico di qualcuno che sia felice di vederci.
Ci basta poco, no?
Per ricattare la fatica di essere stati messi al mondo.
Negli occhi di Elisabetta
cercavi il senso di una vita
troppo grande da indossare.
Lei faceva danzare
il suo Giovanni nel grembo,
e così peggiorava le cose:
ti stava trasformando in angelo,
eri la sua annunciazione.
La perdonasti,
la amavi
e avevi bisogno di lei.
O forse, chi crede
li vede davvero gli angeli,
chi respira lo Spirito riconosce
l’annuncio del divino in ogni cosa.
Giovanni intanto danzava
nel liquido amniotico che protegge
e sostiene.
Come si può non credere a Dio
dopo averci nuotato dentro?
Beata colei che ha creduto,
così ti disse,
mentre tu speravi che credere
ti rendesse almeno un po’ beata.
Proteggici, ti prego,
donna dei sentieri solitari,
ragazza consacrata d’attesa,
accompagna i nostri cammini nelle regioni montuose
dei nostri fallimenti.
Abbi pazienza con noi
che non sappiamo abitare la soglia del mistero,
perdona le nostre porte chiuse,
e la paura che ci impedisce di lasciarci ingravidare dal divino.
Stai con noi,
donna della visitazione,
soprattutto nel tempo della nostra morte.
Stai con noi,
chiudi con un bacio le nostre palpebre
e riportaci nel tuo grembo
dove tutto è Lui,
dove finalmente cesseranno i pensieri,
solo nuoteremo, danzando:
sussultando in Lui.
don Alessandro Deho