Ma se io, Signore, tendo l’orecchio
e imparo a discernere i segni dei tempi,
distintamente odo i segnali
della tua rassicurante presenza alla mia porta.

E quando ti apro e ti accolgo
come ospite gradito nella mia casa,
il tempo che passiamo insieme mi rinfranca.

Alla tua mensa divido con te
il pane della tenerezza e della forza,
il vino della letizia e del sacrificio,
la parola della sapienza e della promessa,
la preghiera del ringraziamento
e dell’abbandono al Padre.

E ritorno alla fatica del vivere
con indistruttibile pace.

Il tempo che è passato con te
sia che mangiamo sia che beviamo
è sottratto alla morte.

Adesso,
anche se è lei a bussare,
io so che sarai tu ad entrare;
il tempo della morte è finito.

Abbiamo tutto il tempo che vogliamo
per esplorare danzando
le iridescenti tracce
della Sapienza dei mondi.

E infiniti sguardi d’intesa
per assaporarne la Bellezza.