La riflessione teologica e l’esperienza cristiana hanno colto nella Concezione immacolata di Maria e la sua Natività l’«aurora della speranza» di quanto la Redenzione operata da Cristo avrebbe realizzato in pienezza.
Il primo dato che gli studiosi offrono al riguardo è che Maria di Nazareth, avendo preceduto, secondo il sapiente disegno di Dio, la venuta di Cristo, giustamente viene salutata dal popolo cristiano aurora del giorno di Cristo (cf 2Pt 1,19), stella del mattino che annuncia il vero sole di giustizia (cf Ml 3,20), alba radiosa della speranza piena. Essi tuttavia precisano che nulla si può affermare di Maria quale aurora, o stella del mattino, oppure alba soffusa di speranza, se non in dipendenza e in relazione con la persona divina di Cristo e con la sua missione di Agnello redentore.
La novena alla Festività dell’Immacolata Concezione, che precede immediatamente l’inizio del Giubileo ordinario del 2025, è caratterizzata da una riflessione sulla speranza cristiana, accompagnati dalle riflessioni di Papa Francesco dettate nelle catechesi del mercoledì del 2016-2017.
«All’uomo contemporaneo, non di rado tormentato tra l’angoscia e la speranza, turbato nell’animo e diviso nel cuore […] la beata Vergine Maria, contemplata nella sua vicenda evangelica e nella realtà che già possiede nella Città di Dio, offre una visione serena e una parola rassicurante: la vittoria della speranza sull’angoscia, della comunione sulla solitudine, della pace sul turbamento, della gioia e della bellezza sul tedio e la nausea, delle prospettive eterne su quelle temporali, della vita sulla morte» (MC 57).