Il podcast, una catechesi sulla preghiera a cura di padre Gabriele Morra, Carmelitano Scalzo, prosegue il percorso sulla preghiera attraverso il ciclo di Elia nel primo libro dei Re.
Il cammino di Elia e la sua crisi:
- Dopo la sua vittoria sui profeti di Baal sul Monte Carmelo, Elia si ritrova a scappare per paura delle minacce di Gezabele, addentrandosi nel deserto.
- Qui, viene descritto il suo profondo stato d’animo: desidera morire e prega il Signore dicendo “ora basta, prendi la mia vita perché io non sono migliore dei miei padri”.
- Nonostante la vittoria pubblica ottenuta, Elia non trova in essa una piena soddisfazione; la sua preghiera rivela un bisogno di un’intimità e consacrazione privata con Dio, al di là dei frutti esteriori.
- Si evidenzia la sua solitudine e il senso di fallimento, anche legato a possibili “manie di grandezza” instillate dalla vittoria.
Il viaggio verso l’Oreb e l’intervento divino:
- Nel deserto, un angelo gli appare due volte, invitandolo ad alzarsi, mangiare e bere. Questo nutrimento gli permette di camminare per 40 giorni e 40 notti fino al Monte di Dio, l’Oreb.
- Durante questo cammino, Elia è pervaso da un sentimento di inadeguatezza, tristezza e depressione, e raggiunge il monte senza una chiara motivazione per ciò che lo attende.
- Sull’Oreb, Elia si rifugia in una caverna, che viene interpretata come un luogo di fuga, regressione, un ritorno alle tenebre e al desiderio di scomparire, sintomo della sua inadeguatezza.
La rivelazione del Signore sull’Oreb:
- Il Signore gli rivolge per due volte la domanda: “Che cosa fai qui, Elia?“.
- Inizialmente, Elia risponde con il suo solito zelo: “Ardo di zelo per il Signore, Signore degli eserciti, dinanzi al quale io sto”. Tuttavia, questa risposta mostra che non ha ancora conosciuto il vero volto di Dio.
- La rivelazione più grande e la pienezza della conoscenza di Dio avvengono per Elia solo alla fine del suo percorso, quando sta per consegnare la sua missione.
- Dio si rivela non nel vento impetuoso, nel terremoto o nel fuoco, ma nel “sussurro di una brezza leggera” o “fruscio di un silenzio leggero”. Questo lo spinge a coprirsi il volto con il mantello e a fermarsi all’ingresso della caverna.
Il significato della nuova rivelazione:
- Questo incontro con Yahweh, che gli preannuncia la fine della sua missione e l’unzione dei suoi successori (Cazael, Jeu, Eliseo), è profondamente nuovo e inaspettato.
- Il modo in cui Dio si rivela è in esatta opposizione alle divinità pagane (come Baal, il dio della tempesta), che si manifestano con violenza e terrore.
- Il vento leggero simboleggia un’azione divina che non mira a stupire esteriormente, ma a trasformare interiormente e ha un legame positivo con l’umanità, richiamando l’azione dello Spirito.
- Questa delicatezza dell’azione di Dio è una meravigliosa prefigurazione del modo in cui Gesù Cristo agisce nei confronti dell’umanità, offrendo pace e rassicurazione anche di fronte a violenza e persecuzioni.
- La forza del cristianesimo risiede in una apparente “impotenza”, debolezza e fragilità, non in una potenza muscolare o nelle cataclismi.
- L’onnipotenza di Dio si manifesta nella sua capacità di rimanere sulla croce, di arretrare e lasciarsi crocifiggere, sorprendendo con la risurrezione dalla debolezza. Questo è un esempio di umiltà divina.
La preghiera cristiana:
- La storia di Elia anticipa la preghiera cristiana, che è una preghiera “inerme”.
- Essa domanda pace affinché si strutturi nel cuore dell’uomo, convincendolo interiormente con la forza inerme ma costante dello Spirito Santo, come la brezza leggera.
- Il testo conclude con l’invito a chiedere al Signore che questa modalità di preghiera permei le nostre vite, trasformandoci in “uomini e donne oranti, animati dallo Spirito Santo, toccati da questa brezza fresca che sfiorò il volto di Elia e lo convinse finalmente di chi era veramente il Dio di Israele che sarebbe stato nella pienezza il Dio di Gesù Cristo”.
Il titolo della catechesi riassume il messaggio centrale: “La preghiera è la porta“.
Catechesi a cura di Padre Gabriele Morra – OCD su Radio Vaticana dove puoi ascoltare il podcast.