Grazie, Padre, perché ci ricordi che quegli scribi e quei farisei, ogni tanto, possiamo essere noi. Grazie perché ci ricordi che non possiamo vivere due vite diverse, una dentro e una fuori – altrimenti sarebbe un non vivere, un continuare a non riconoscerti nei fratelli e nelle sorelle che ci vivono accanto.
Grazie perché ci aiuti a non chiuderci in legalismi e canoni, ma ci spingi ad avere cuore e mente aperta verso gli altri, verso il mondo fuori da noi e verso modi diversi e nuovi di pensare e vivere per stare in comunione con tutte e tutti.
Grazie perché ci aiuti a capire piuttosto che a giudicare e incasellare in ciò che, secondo noi, è legge oppure non lo è.
Grazie perché, a volte, restiamo bloccati a parlare del passato, a condannare quello che hanno fatto altri prima di noi e invece tu ci rilanci verso il futuro, per essere liberi, per essere portatori di un cambiamento reale davanti alle sfide che ci si presentano nel nostro tempo.
Di Tomaso Roncallo su Get up and Walk.