Santa Caterina da Siena

E io, povera, miserabile, peccai,
amando il peccato.
Ho peccato, Signore, pietà di me.
Signore, punisci i miei peccati.
Eterna bontà, purificami!

O Dio dolcissimo, esaudisci la tua serva,
non guardare le mie innumerevoli iniquità.

Ti prego:
fa’ che il cuore e la volontà dei ministri
della santa Chiesa, tua sposa,
siano volti verso di te;
fa’ che ti seguano,
agnello dissanguato, povero, umile, docile,
sulla via della santissima croce,
come hai fatto tu,
e non a modo loro.

Fa’ che siano creature sante,
angeli della terra in questa vita,
perché devono amministrare
il Corpo e il Sangue
dell’unigenito tuo Figlio,
candidissimo agnello.

Fa’ che non si comportino
come animali bruti, privi di ragione.
O divina Pietà, uniscili a te
e bagnali nel mare tranquillo della tua bontà,
cosicché non sprechino più tempo,
nel quale perdono ciò che hanno
per inseguire quello che non hanno.

Esaudisci la tua serva.
Io, miserabile, ti prego:
odi la mia voce che t’invoca,
o misericordiosissimo Padre.

Ti prego ancora per tutti i figli che mi hai dato,
che io li ami di speciale amore
per la tua illimitata carità,
o immenso, eterno, dolcissimo Dio.

Amen.


Santa Caterina da Siena (1347–1380), Dottore della Chiesa e mistica domenicana. Questa che hai letto è una delle sue preghiere intense e appassionate, scritte in forma di supplica personale e intercessione per la Chiesa e i suoi ministri.

Santa Caterina è nota per i suoi scritti spirituali, in particolare il Dialogo della Divina Provvidenza, ma anche per le sue lettere e preghiere che riflettono una profonda unione mistica con Dio, un forte senso del peccato, e un amore ardente per la Chiesa, spesso accompagnati da un linguaggio diretto e acceso.