O Signore Dio, Padre e Madre di chi spera in te,
in punta di piedi sono entrato in questa cappella ed ho rotto il Tuo silenzio
per affidare a Te la mia missione di infermiere.
Il mio è un compito di grande responsabilità
e per questo Ti ringrazio!
Ogni giorno il dono prezioso della vita passa per le mie mani,
perché io lo custodisca e me ne prenda cura in ragione delle mie capacità,
confidando nella Tua carezza e nel Tuo conforto,
quando la sfida diventa cosa troppo ardua.
Fra le Tue mani voglio deporre ognuna di quelle vite che mi sono affidate,
ogni mio paziente,
perché il Tuo conforto tenga uniti me e loro in un solo unico abbraccio.
Lascia che sia il Tuo sorriso a riempire le mie giornate,
a fare così di me immagine lieta della Tua grazia e della Tua bontà!
Fa che sia la forza della Tua compassione
a guidare le mie mani tutte quelle volte
in cui l’impotenza davanti alla malattia rischia di bloccare le mie azioni;
ogni volta che ho bisogno di sentire tutta la tenerezza di un Padre
per prendermi cura delle piaghe di un figlio, del dolore di un fratello;
per ciascuna di quelle circostanze in cui sarebbe cosa più facile
abbandonarsi alle lacrime o voltare le spalle!
Lascia che il mio cuore senta ogni giorno più forte la ricchezza dell’unico e vero amore… il Tuo!
Concedimi quel vigore speciale che viene dalla mitezza e dalla serenità,
perché con umiltà e pazienza,
sia sempre pronto a rispondere ad ogni campanello che squilla…
con solerzia, disponibilità e volto lieto!
Rendi celere ogni mia azione, anche nelle più piccole mansioni,
anche di fronte ad un paziente ansioso e petulante.
Lascia che io possa comprendere la difficoltà e la paura
di chi si affida alle mie mani,
perché non dell’ansia o della petulanza io mi sappia preoccupare
ma del disagio e della fragilità di una persona
da cui spesso queste provengono!
Fa di me il più docile strumento della tua tenerezza
per chi, anziano, debole, povero e solo, incrocia i miei passi lungo la corsia.
Fa che io sia un valido collaboratore per ognuno dei miei colleghi!
Lascia che i miei occhi sappiano scorgere, con gioia,
i lineamenti del volto di Cristo sofferente
in ogni ammalato che viene affidato alle mie cure!
Lascia che le mie braccia si confondano con le Tue
ogni volta che il dolore di chi soffre
ha bisogno di trovare sul Tuo petto un porto sicuro,
un luogo di dolcezza nel quale rifugiarsi
anche soltanto per piangere o per affidare al silenzio la tenerezza di una preghiera.
Anche nelle giornate più confuse,
lascia che ognuno dei miei pazienti possa scorgere in me l’immagine di una mano tesa:
sarà la Tua mano che guiderà la mia
a farsi consolazione per tutti coloro che si sentono abbandonati.
Allo stesso modo Ti prego di rendermi capace di trovare sempre in Te la forza
per essere dolce e comprensivo verso tutti i parenti ansiosi e preoccupati per i loro cari!
Le mie parole siano cariche, per ognuno, della Tua bontà e della Tua grazia!
Fa di me valido strumento della Tua empatia,
perché io non sia capace solo di “sentire”,
ma soprattutto di “ascoltare” tutti con attenzione e premura.
Voglio essere un infermiere che sappia farsi samaritano
per tutti quelli che incontra nel suo reparto!
Per questo vorrei possedere soltanto due armi:
la luce del Tuo sorriso
e la forza della Tua costante, silenziosa e discreta presenza al mio fianco.
E mi affido a Maria, donna di compassione e di amore!
Che Lei mi prenda per mano nel mio servizio
e mi conduca nel sentiero della sofferenza con la gioia infinita nel cuore.
Amen.
Fonte: Per gentile concessione dell’Ufficio Pastorale della Salute della Diocesi di Rieti.