Signore Gesù,
tra folle festanti
sei giunto a Gerusalemme.

Obbediente fino alla fine,
consegni lo spirito al Padre,
doni la vita per salvarci.

Le bocche di quanti oggi
ti acclamano «Figlio di Davide!»
domani urleranno «Crocifiggilo!».

Gli stessi che hanno promesso
di restare con te fino alla fine,
ti abbandoneranno.

E io, Signore?
Mi accorgo che faccio fatica
a seguire i tuoi passi.

Mi accorgo che la preghiera fa fatica ad esprimersi.
Mi accorgo
che il mio operare ti dimentica.
Balbetto. Mi fermo. Rifletto.

Mi accorgo che, come Giuda,
sono pronto a tradire l’Amore
con gesti d’amore viziati.

Come Pilato, sono pronto a difendere la verità,
finché non mi viene chiesto
di pagare di persona.

Come Pietro, sono pronto a farti tante promesse,
ma sono altrettanto pronto ad abbandonarti.

Come i discepoli, sono pronto
a prometterti fedeltà,
per poi scomparire e rintanarmi dove nessuno mi vede.

Ma scopro anche che…
come Maria, l’addolorata,
in silenzio
so accompagnarti col cuore ferito
lungo la tua via Crucis.

Come il discepolo amato,
con Maria, so restarti accanto, fino ai piedi della croce.

Come il buon ladrone,
so riconoscere i miei errori
e affidarmi
al tuo cuore misericordioso.

Come il centurione,
so riconoscere
che tu sei il mio Signore e il mio Dio.

Gesù, uomo della Croce,
Figlio e fratello,
abbi pietà di me!

Aiutami a stare dietro a te.
Con te.
Per vivere in te e per te.

don Andrea Vena