Assunzione della B.V. Maria
Per tutti gli uomini incagliati
in rotte fratturate,
per chi non regge più il peso del cielo,
per chi ogni mattina si sveglia in un letto troppo vuoto,
per chi sta pagando un sogno di gioventù in monete di solitudine,
per chi ha paura del dolore
e per chi lo procura senza volerlo,
per chi non sa più cosa farsene della vita,
per chi crede solo nel visibile,
per tutti noi,
anche se non sappiamo più nemmeno chi siamo,
per tutti noi:
alzati, ancora, Maria,
scosta la sedia,
impara dall’angelo,
nutriti di stelle,
illuminati come cometa.
E riga di luce i sentieri dei monti,
bagna di luminosa rugiada le nostre asprezze,
bacia la terra dove ancora brucia l’assenza di una Sua passata apparizione.
Alzati ancora Maria,
camminaci dentro
calpesta i nostri sentieri,
bussa alle porte delle nostre tristi
sterilità e deponici in cuore il sussulto di un bambino.
Che ancora saltelli smanioso di domani
che mimi qualcosa che almeno assomigli al futuro,
prenditi gioco delle nostre patetiche nostalgie.
Bacia le nostre labbra Maria,
con parole di benedizione
tramuta in fuoco il sangue nelle nostre vene
affogaci di stupore
lasciaci sulla soglia del nostro niente
con la domanda degli innamorati
“davvero proprio io?”
Credi ancora Maria,
credigli, fallo per noi,
anche se ora sai della croce e della passione
e di questa chiesa che sembra aver smarrito il rischio della profezia,
credi ancora, almeno tu, alle parole del nostro Signore,
lasciale accadere in te come fiocchi di neve,
come tagliole affamate di verità,
credici Maria,
tu vera creatura credente.
E almeno tu continua a celebrarlo il mondo,
magnifica le sue immensità,
accarezza le sue miserie,
liturgici siano ancora i tuoi movimenti,
amorevoli i tuoi silenzi,
appassionati i tuoi baci.
Riconsegnaci al desiderio,
anche se non lo capiamo,
anche se ci fa paura,
anche se ci sembra di non saper più desiderare nulla
che ci superi.
Esulta ancora Maria,
come chi vede che qui, adesso,
tutto è già salvato, tutto è già eterno,
come chi tutto immerge nella Sua misericordia,
come chi vede i superbi smarriti
in cuori finalmente troppo grandi per le loro meschinità,
come chi vede i potenti piangere
bambini caduti dal trono delle proprie illusioni.
Esulta ancora Maria,
tu che li vedi gli umili in cammino,
lascia che le parole semplici possano tornare ad essere appigli sicuri,
tu che abbracci ridendo chi è riuscito a custodire la propria fame,
tu che hai svuotato le mani dei ricchi
così che nel palmo hanno iniziato a leggere un futuro di libertà.
Vieni ancora in soccorso
dei servi che hanno provato almeno una volta l’onnipotenza
di chi concede perdono
e l’ebrezza di una vita che semina misericordie.
Vieni ancora Maria,
a portare con te in Cielo
le paure di Abramo
e i tentativi dei nostri padri,
e a noi,
che ancora navighiamo con cuore spaurito
a noi regala solo
l’immensa sfrontata dolcezza
di chi riesce ancora a credere che l’amore sia
per sempre.
Solo per sempre.
Preghiera di don Alessandro Deho’ (link al blog) ispirata al brano del Vangelo di giovedì 15 agosto 2024.