Ti accorgi subito di una persona che prega da com’è fisicamente, da com’è. Allora, tu guardi una donna come Madre Teresa di Calcutta e dici: “È bellissima!“. Ma non perché è bellissima secondo i canoni del mondo, ma perché è una donna trasfigurata dalla preghiera.
Non puoi non dire che non sia bella quella donna, è l’amore che l’ha trasfigurata. È tutta bella. È una bellezza che tocca il nostro corpo. Evangelizza anche la nostra fisicità e rende il nostro corpo una predica, un annuncio, senza dir nulla. Questa è un’evangelizzazione importantissima.
Se noi vogliamo portare Gesù nel mondo, tante volte noi pensiamo che dobbiamo combattere, convincere, immaginarci delle guerre in cui facciamo delle crociate, dove cerchiamo di vincere a tutti i costi. L’unico che può vincere è il Signore.
Noi dobbiamo rendere presente il Signore e il primo luogo dove Dio vuole rendersi presente è il nostro corpo. Se tu impari questa preghiera del cuore, che è lasciare che Dio preghi in te, il tuo corpo viene evangelizzato. Il tuo esserci in un posto diventa il principio di un cambiamento.
Fonte: Reel su Facebook.
Approfondiamo quanto detto da don Luigi.
Tema centrale: La preghiera autentica come forza trasfigurante che si manifesta nel corpo e lo rende strumento di evangelizzazione.
Idee principali:
- La bellezza della preghiera: La preghiera non si limita ad un atto interiore, ma irradia e trasforma la persona a livello fisico. Don Epicoco cita Madre Teresa di Calcutta come esempio di questa bellezza trasfigurata: “Allora tu guardi una donna come Madre Teresa di Calcutta e dici è bellissima. Ma non perché è bellissima secondo i canoni del mondo, ma perché è una donna trasfigurata dalla preghiera.”
- Il corpo come “predica silenziosa”: La preghiera del cuore permea l’individuo al punto da rendere il suo stesso corpo un mezzo di evangelizzazione. Il corpo diventa un “annuncio” senza parole, una testimonianza silenziosa della presenza di Dio: “Evangel anche la nostra fisicità e rende il nostro corpo una predica, un annuncio, senza dir nulla.”
- La vera evangelizzazione: Don Epicoco si distacca da una visione di evangelizzazione come conquista o imposizione, sottolineando che la vera vittoria appartiene solo a Dio. L’uomo deve semplicemente “rendere presente il Signore”, e il primo luogo in cui questo avviene è il proprio corpo: “Se noi vogliamo portare Gesù nel mondo, tante volte noi pensiamo che dobbiamo combattere, convincere, immaginarci delle guerre in cui facciamo delle crociate, dove cerchiamo di vincere a tutti i costi. L’unico che può vincere è il Signore. Noi dobbiamo ere presente il Signore e la prima il primo luogo dove Dio vuole rendersi presente è il nostro corpo.”
- La preghiera del cuore come trasformazione: La preghiera del cuore, intesa come un lasciare che Dio preghi in noi, evangelizza il corpo e rende la nostra presenza nel mondo un catalizzatore di cambiamento: “Se tu impari questa preghiera del cuore che è lasciare che Dio preghi in te, il tuo corpo viene evangelizzato. Il tuo esserci in un posto diventa il principio di un cambiamento.”
Conclusione: Quanto detto da don Luigi, offre una profonda riflessione sulla potenza trasformativa della preghiera autentica. La “preghiera del cuore” non è un semplice atto devozionale, ma un’esperienza che permea l’individuo a livello fisico e spirituale, rendendolo un testimone silenzioso ma potente della presenza di Dio nel mondo.