La preghiera “Confesso” è una preghiera penitenziale utilizzata nella liturgia cattolica, in particolare durante la celebrazione della Messa. È conosciuta anche come Atto di Penitenza o Confiteor (dal latino, “confesso”). Ecco il testo della preghiera in italiano:
Confesso a Dio onnipotente
e a voi, fratelli e sorelle,
che ho molto peccato
in pensieri, parole, opere e omissioni,
per mia colpa, mia colpa, mia grandissima colpa.
E supplico la beata sempre Vergine Maria,
gli angeli, i santi e voi, fratelli e sorelle,
di pregare per me il Signore Dio nostro.
Testo latino:
Confiteor Deo omnipotenti et vobis, fratres et sorores
quia peccavi nimis cogitatione,
verbo,
opere,
et omissione,
mea culpa,
mea culpa,
mea maxima culpa.
Ideo precor beatam Mariam semper Virginem,
omnes Angelos et Sanctos, et vos, fratres et sorores,
orare pro me ad Dominum Deum nostrum.
Misereatur nostri omnipotens Deus et, dimissis peccatis nostris, perducat nos ad vitam aeternam. Amen
Origini e significato
- Origini storiche: Il “Confiteor” ha origini antiche, risalenti almeno al Medioevo. Era già presente nella liturgia romana prima del Concilio di Trento (XVI secolo) e fu formalizzato nel Messale Romano. La preghiera è stata modificata nel tempo, ma la sua struttura di base è rimasta invariata.
- Scopo: La preghiera esprime il riconoscimento dei propri peccati davanti a Dio e alla comunità, chiedendo perdono e intercessione. È un atto di umiltà e contrizione che prepara il fedele a partecipare degnamente alla celebrazione eucaristica.
- Struttura: La preghiera si divide in due parti principali:
- La confessione dei peccati a Dio e alla comunità.
- La richiesta di intercessione da parte della Vergine Maria, degli angeli, dei santi e dei fratelli nella fede.
Varianti
Esistono diverse versioni del “Confiteor” a seconda del rito liturgico (ad esempio, il rito romano, il rito ambrosiano, ecc.). Nel rito romano, la versione attuale è stata semplificata dopo il Concilio Vaticano II (1962-1965), eliminando alcune ripetizioni presenti nella versione precedente.
Uso nella liturgia
Il “Confiteor” viene recitato all’inizio della Messa, durante il rito penitenziale, come preparazione alla liturgia eucaristica. Può essere sostituito o accompagnato da altre formule penitenziali, come il Kyrie eleison o un’invocazione di misericordia.
Sac.: Kýrie, eléison.
Tutti: Kýrie, eléison.
Sac.: Christe, eléison.
Tutti: Christe, eléison.
Sac.: Kýrie, eléison.
Tutti: Kýrie, eléison.
Significato spirituale
La preghiera sottolinea l’importanza del riconoscimento delle proprie colpe, della richiesta di perdono e della comunione con la Chiesa, sia nella sua dimensione terrena (i fratelli e le sorelle) che in quella celeste (Maria, gli angeli e i santi).
Come si recita?
La preghiera si recita in modo semplice e devoto, seguendo il testo tradizionale. Ecco come si recita, passo dopo passo:
- Iniziare con un segno di croce (opzionale, ma comune nella pratica personale).
- Recitare la preghiera:
Confesso a Dio onnipotente
e a voi, fratelli e sorelle,
che ho molto peccato
in pensieri, parole, opere e omissioni,
per mia colpa, mia colpa, mia grandissima colpa.
E supplico la beata sempre Vergine Maria,
gli angeli, i santi e voi, fratelli e sorelle,
di pregare per me il Signore Dio nostro.
Come recitarla correttamente
- Atteggiamento interiore: La preghiera è un atto di umiltà e riconoscimento delle proprie colpe. È importante recitarla con sincerità e contrizione.
- Gestualità: Durante la Messa, quando si arriva alla frase “per mia colpa, mia colpa, mia grandissima colpa”, è tradizione battersi il petto con il pugno destro, come segno di pentimento.
- Ritmo: La preghiera va recitata con calma, riflettendo sulle parole pronunciate.
Esempio di recita
- Sacerdote o celebrante: “Confesso a Dio onnipotente e a voi, fratelli e sorelle…”
- Assemblea o fedeli: “Confesso a Dio onnipotente e a voi, fratelli e sorelle…”
- Tutti insieme: “per mia colpa, mia colpa, mia grandissima colpa.”
- Sacerdote o celebrante: “E supplico la beata sempre Vergine Maria…”
- Assemblea o fedeli: “E supplico la beata sempre Vergine Maria…”
Quando si recita
- Nella Messa: Durante il rito penitenziale all’inizio della celebrazione eucaristica.
- Nella preghiera personale: Può essere recitata in qualsiasi momento come atto di contrizione, specialmente prima di confessarsi o in momenti di riflessione spirituale.
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