Andiamo fino a Betlem, come i pastori.
Lโimportante รจ muoversi.
Per Gesรน Cristo vale la pena lasciare tutto: ve lo assicuro.
E se, invece di un Dio glorioso,
ci imbattiamo nella fragilitร di un bambino,
con tutte le connotazioni della miseria,
non ci venga il dubbio di aver sbagliato percorso.
Perchรฉ, da quella notte,
le fasce della debolezza e la mangiatoia della povertร
sono divenuti i simboli nuovi dellโonnipotenza di Dio.
Anzi, da quel Natale, il volto spaurito degli oppressi,
le membra dei sofferenti, la solitudine degli infelici,
lโamarezza di tutti gli ultimi della terra,
sono divenuti il luogo dove egli continua a vivere in clandestinitร .
A noi il compito di cercarlo.
E saremo beati se sapremo riconoscere il tempo della sua visita.
Mettiamoci in cammino, senza paura.
Il Natale di questโanno ci farร trovare Gesรน
e, con lui, il bandolo della nostra esistenza redenta,
la festa di vivere, il gusto dellโessenziale,
il sapore delle cose semplici,
la fontana della pace, la gioia del dialogo,
il piacere della collaborazione,
la voglia dellโimpegno storico,
lo stupore della vera libertร ,
la tenerezza della preghiera.
Allora, finalmente, non solo il cielo dei nostri presepi,
ma anche quello della nostra anima
sarร libero di smog,
privo di segni di morte,
e illuminato di stelle.
E dal nostro cuore, non piรน pietrificato dalle delusioni,
strariperร la speranzaโ
Mons. Tonino Bello