Preghiera originale a Santa Elisabetta d’Ungheria, modello di carità e povertà evangelica, per imparare a servire Dio nei poveri con fede e umiltà.
Memoria di santa Elisabetta di Ungheria, che, ancora fanciulla, fu data in sposa a Ludovico, conte di Turingia, al quale diede tre figli; rimasta vedova, dopo aver sostenuto con fortezza d’animo gravi tribolazioni, dedita già da tempo alla meditazione delle realtà celesti, si ritirò a Marburg in Germania in un ospedale da lei fondato, abbracciando la povertà e adoperandosi nella cura degli infermi e dei poveri fino all’ultimo respiro esalato all’età di venticinque anni.
Preghiera
Santa Elisabetta, donna forte e generosa,
che nella giovinezza hai conosciuto la gioia della famiglia
e nel dolore della vedovanza hai ritrovato la luce di Cristo,
accogli la nostra preghiera.
Tu che hai scelto la povertà evangelica come via di libertà,
insegnaci a non trattenere nulla per noi stessi
e a riconoscere nei piccoli e nei poveri
il volto santo del Signore.
Tu che hai fondato un luogo di cura
per chi non aveva nessuno,
guidaci a trasformare la nostra vita
in un ospedale di misericordia,
dove ogni gesto diventa balsamo
per le ferite degli altri.
Santa Elisabetta, giovane dal cuore ardente,
ottienici la grazia di vivere con fiducia
anche nelle tribolazioni,
di custodire la speranza nelle prove
e di servire con gioia fino all’ultimo respiro,
così come tu hai fatto.
Intercedi per noi presso Dio,
affinché il nostro amore sia concreto,
il nostro cuore sia leggero,
e la nostra fede sia umile e luminosa.
Amen.
Spiegazione della preghiera
La preghiera mette al centro la vita e la testimonianza di Santa Elisabetta d’Ungheria, una donna giovane ma dalla fede matura, che ha saputo trasformare ogni stagione della sua vita – la famiglia, la sofferenza, la vedovanza e la povertà scelta – in un’offerta d’amore verso Dio e verso i poveri.
La preghiera richiama:
- la carità concreta di Elisabetta, simbolo della sua santità;
- la sua scelta di povertà evangelica come via per seguire più da vicino Cristo;
- la sua capacità di affrontare le tribolazioni con fiducia e speranza;
- il suo servizio agli ammalati e ai poveri, vissuto fino all’ultimo respiro.
L’intenzione è che chi prega possa imparare da lei la misericordia, la gioia del dono, e una fede viva e



