Dedica a Leopoldo Mandic
Al gesto fraterno e al dolce sentire,
giunte le mani in devota passione,
solevan le azioni dell’umile servo
guarire ogni cuore,
nel segno di croce che sana le membra
provate dal tempo, dal grande dolore.
A te, caro Frate, chiedo un favore,
per quanti, attualmente,
patiscon le pene del duro cammino.
Apporta in costoro la luce divina,
dona sollievo, gioia, armonia;
felici tramonti sul far della sera,
fresca rugiada nel mite mattino,
piena certezza di vivere a lungo
sorretti oltremodo dall’abbraccio di Dio.
Giovanni Battista Quinto
Chi era San Leopoldo?
San Leopoldo Mandić (1866–1942) è stato un frate cappuccino e sacerdote cattolico, proclamato santo da Papa Giovanni Paolo II nel 1983. È particolarmente noto per la sua instancabile dedizione al sacramento della Confessione, tanto da essere chiamato “apostolo del confessionale” e “martire del confessionale” per il tempo e le energie donate nell’ascoltare e riconciliare i penitenti.
Origini
Nacque a Castelnuovo di Cattaro (oggi Herceg Novi, in Montenegro) il 12 maggio 1866, da una famiglia croata. Fin da giovane mostrò una profonda vocazione religiosa e fu ordinato sacerdote cappuccino nel 1890.
Ministero e carisma
Visse gran parte della sua vita nel convento di Padova. A causa della sua salute precaria e di un difetto di pronuncia, non poté dedicarsi alla predicazione o alle missioni in Oriente come desiderava. Tuttavia, trasformò questo limite in una grande missione spirituale: restò per decenni nel suo confessionale, spesso fino a 12–15 ore al giorno, accogliendo penitenti da ogni parte del mondo.
La sua eredità spirituale
Era noto per la sua bontà, umiltà e capacità di comprensione. Diceva spesso: «Il medico non rimprovera il malato». Nel suo ministero rivelava la misericordia di Dio con straordinaria delicatezza e silenziosa profondità.
Morte e canonizzazione
Morì il 30 luglio 1942 a Padova. Il suo corpo è stato ritrovato incorrotto dopo i bombardamenti della Seconda Guerra Mondiale che distrussero gran parte del convento, tranne la sua cella e il confessionale.
È stato canonizzato il 16 ottobre 1983 da Giovanni Paolo II.
Patrono dei malati oncologici
Oggi San Leopoldo è particolarmente invocato come protettore dei malati di tumore, per la sua vicinanza alle sofferenze del corpo e dell’anima e per la sua capacità di consolare con amore e umiltà.