Ci piace, Gesù, sentirci chiamare da te beati
e sentiamo crescere dentro
la gioia, la pace, la pienezza di vita,
poiché siamo ammessi nel tuo Regno.
Ma non sopportiamo, però,
che tu ci dica guai a voi,
e così ci avverti, con decisione e in modo duro,
di stare lontani da tutto ciò
che ci impedisce di ricevere i tuoi doni.
Ci disturbano i tuoi guai a voi,
perché ci richiamano alla realtà:
alle nostre ricchezze e ai nostri sprechi,
al nostro consumismo indecente,
alle stranezze di un’esistenza troppo sazia,
troppo sicura di sé e troppo viziata.
Ci disturbano i tuoi guai a voi, Gesù:
ci obbligano a fare i conti con te,
con le parole del Vangelo,
con le tue parole esigenti,
che vorremmo smussare, attutire.
Eppure…
non possiamo cedere alla tentazione
di ridurre il tuo messaggio
a un annuncio di speranza,
a una consolazione generica,
che lascia tutto come prima.
Noi non ci illudiamo
e sappiamo che non possiamo entrare nel tuo Regno
con i nostri bagagli ingombranti,
senza dover cambiare,
senza abbandonare tutto quello
che ostacola in noi il tuo progetto d’amore.
Ti diciamo grazie, o Signore,
proprio per chi hai detto guai a voi,
perché sappiamo che ci vuoi bene
e tu voi che restiamo uniti a te.
Amen.
Per gentile concessione di don Sergio Carettoni – Fonte