Signore Gesù,
guariscimi dalla cecità del pregiudizio
che paralizza il cuore
e liberami dal vizio della mormorazione
che rende sordi alla voce dello Spirito.

La tua parola irrompa come tuono
a turbare i sogni utopistici dell’ambizione
ma mi aiuti ad accogliere la mano di Dio
tesa per farmi uscire dalla zona d’ombra
dei miei ragionamenti utilitaristici.

Inquietami con le tue domande scomode
e riconducimi al dialogo fiducioso e confidente con Dio.

Fa cadere dai miei occhi
le squame della presunzione
e rompi le catene dell’orgoglio
affinché possa sentire Dio come amico
e alleato della mia felicità. 

don Pasquale Giordano