Chiedereste mai ad una farfalla di non aprire le ali perché i suoi colori invocano troppa bellezza?
Oppure direste mai ad un fiore: non sbocciare! Perché i tuoi profumi emozionano le persone, i tuoi colori sono un linguaggio dell’Amore?
O forse ad un usignolo di non cantare così soavemente perché la sua melodia fa vibrare l’anima?
O direste mai alla primavera di restare chiusa nel gelo dell’inverno o ad un arcobaleno di non formarsi, perché smuove i sogni del cuore?
Forse no, mai.
E guardando una farfalla nessuno penserebbe al bruco che è stato o ammirando un fiore al seme morto nella terra. Nessuno pensa al silenzio prima del canto dell’usignolo, al divenire lento prima della primavera, alla tempesta prima di un arcobaleno.
Ma come si amano poi le farfalle, i fiori, il canto, la primavera, i colori!
E lodiamo Dio, lo osanniamo perché è tutto una meraviglia ai nostri occhi. La creazione, la vita, la bellezza, bruciano in noi e innalzano poesie dall’anima.
Noi, amati e amanti, maldestramente ci proviamo a raccontarla questa bellezza che abbiamo conosciuto, poetando Dio.
Ma quello che si ode, quello che si legge, quello che si vede è solo un battito d’ali dopo aver chiuso in un bozzolo l’anima, il bocciolo di un seme gettato e affidato, un canto dopo un lungo inverno, un arcobaleno dopo la tempesta.
Si vede solo la primavera delle anime che hanno atteso Dio! Il profumo di un cuore che diviene e si dona, che sta per poi andare, che muore per amare.
E sono d’accordo con voi, davvero.
Il Vangelo non è poesia!
Costa fatica! Costa la vita.
Non è miele, non è dolcezza, avete ragione!
Ma la Bellezza…
Ma la Bellezza che ne sgorga lo è!
Dio lo è.
L’amore lo è.
La Resurrezione, in cui credo, lo è.
E l’anima magnifica il Signore!
Non si può tacere.
Non si può trattenere.
… sboccia in una poesia l’amore, come la primavera.