Signore Gesù,
che ci rassicuri dicendo: «Non temere, piccolo gregge»,
libera i nostri cuori dall’ansia per il futuro
e dalla paura di non essere all’altezza.
Donaci di riposare fiduciosi nella certezza
che il Padre buono vuole donarci il suo Regno.
Aiutaci a sciogliere i legami
con i tesori che passano e si consumano,
quelli che la tignola distrugge e i ladri rubano.
Insegnaci a investire ogni giorno
nel solo tesoro che non invecchia:
l’amore donato, il perdono offerto,
il tempo regalato a chi è solo.
Fa’ che il nostro cuore sia sempre rivolto a Te,
perché sappiamo che dov’è il nostro tesoro,
là sarà anche il nostro cuore.
Donaci la grazia della vigilanza:
che i nostri fianchi siano cinti nel servizio
e le lampade della nostra fede sempre accese nella speranza.
Quando busserai alla porta della nostra vita,
rendici pronti ad aprirti subito,
per essere tra quei servi beati
che il padrone trova svegli al suo ritorno.
Siamo amministratori a cui hai affidato la vita e il mondo:
rendici saggi e fedeli nell’uso dei doni che ci hai dato,
distribuendo a tempo debito
la porzione di amore, di perdono e di speranza
ai nostri fratelli.
Signore, ricordaci che:
«A chiunque fu dato molto, molto sarà chiesto».
Fa’ che sentiamo la gioia e la responsabilità
di questa immensa fiducia,
e che la nostra vita sia sempre pronta
per l’ora in cui non pensiamo.
Tienici desti,
con il cuore ardente e le mani operose,
per essere trovati fedeli al tuo ritorno
e sedere per sempre alla tua mensa
nel Regno dei Cieli. Amen!
Per gentile concessione di don Lucio D’Abbraccio.
Spiegazione
Questa preghiera di domanda a Gesù per vivere vigilanti nasce dal Vangelo di Luca (12,32-48), dove il Signore ci invita a non temere e a restare pronti nell’attesa del suo ritorno. Con parole semplici ma profonde, ci rivolgiamo a Cristo chiedendo libertà dalle paure, un cuore ancorato al vero tesoro dell’amore e la grazia di vivere ogni giorno nella fedeltà e nella speranza.



