Nel Vangelo di Luca (24,35-48), Gesù risorto si fa riconoscere dai discepoli non solo attraverso le parole, ma mostrando le sue mani e i suoi piedi trafitti, e condividendo con loro il cibo. È un brano che parla di riconoscimento, pace, missione. Questa preghiera nasce dal desiderio di vivere quella stessa esperienza: riconoscere il Signore risorto nella nostra vita quotidiana, lasciarci toccare dalla sua pace e diventare testimoni del suo amore.
PREGHIERA
Apri i miei occhi, Signore,
quando cammino nella paura e nel dubbio,
e la mia fede sembra scomparire come nebbia al mattino.
Fammi riconoscere la tua presenza
nella semplicità dei gesti,
nella verità delle tue piaghe gloriose.
Mostrami le tue mani e i tuoi piedi,
perché io creda davvero che sei vivo.
Non lasciare che io resti prigioniero delle mie idee,
ma scuoti il mio cuore come hai fatto con i tuoi discepoli.
Dammi il coraggio di toccarti
nelle ferite del mondo e negli occhi dei fratelli.
Mangia con me, Signore,
entra nella mia quotidianità,
spezza il pane della tua parola
e riscalda il mio cuore stanco.
Resta con me,
perché il buio si fa sera e io ho bisogno della tua luce.
Mandami, Signore,
come testimone del tuo perdono e della tua pace.
Fa’ che io parli di Te non solo con le parole,
ma con la vita trasformata dal tuo amore.
Apri la mia mente alle Scritture
e fa’ che tutto in me annunci la tua Risurrezione.
Amen.
Spiegazione
Questa è una preghiera di domanda, in cui il fedele chiede a Gesù di poterlo riconoscere vivo e presente nella propria vita, così come i discepoli di Emmaus e gli altri apostoli hanno fatto esperienza del Risorto. Ogni strofa è una richiesta intensa: vedere, toccare, accogliere, essere inviati. Si tratta di una preghiera che guida a una fede più viva e incarnata, fondata sull’incontro con Gesù e sulla testimonianza attiva della sua Risurrezione.
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