Veglia nel cuore della notte

Il Vangelo di Luca 12,39-48 ci invita a vivere con cuore vigilante, pronti ad accogliere il Signore che viene, anche quando non sappiamo l’ora. La parabola del padrone e del servo ci ricorda che la fedeltà quotidiana è la vera misura dell’attesa cristiana: chi è fedele nelle piccole cose, sarà pronto anche nei momenti decisivi.

PREGHIERA

Signore Gesù,
Tu che vieni quando meno ce lo aspettiamo,
rendi il mio cuore vigilante e fedele.

Non permettere che il sonno dell’abitudine
spenga la mia attesa,
ma fa’ che ogni giorno viva come dono,
ogni incontro come grazia,
ogni gesto come segno del Tuo ritorno.

Quando il mio cuore si distrae,
richiamami con la Tua voce dolce.
Quando mi stanco di fare il bene,
ricordami che Tu sei il Padrone buono
che si fida dei suoi servi e affida loro la casa.

Rendimi responsabile dell’amore ricevuto,
perché non lo tenga per me,
ma lo condivida con chi è nella prova.

E quando verrai, Signore,
possa riconoscerti nella pace,
con le mani ancora pronte a servire
e il cuore che Ti attende da sempre.

Amen.

Spiegazione


Il brano evangelico (Lc 12,39-48) parla del servo fedele e prudente che veglia nell’attesa del padrone. Gesù ci insegna che la vera vigilanza non consiste nel vivere nell’ansia o nella paura, ma nel trasformare ogni giorno in occasione d’amore.
Il credente non deve chiedersi “quando verrà il Signore?”, ma “come posso farmi trovare pronto, fedele al mio compito?”.
Vigilare significa servire, amare, agire con responsabilità, anche quando nessuno ci osserva. È un cammino di fedeltà silenziosa, che prepara all’incontro finale con Cristo.

Spunti di applicazione pratica

  • Essere presenti: vivere con attenzione i momenti semplici, evitando la distrazione o la superficialità.
  • Responsabilità quotidiana: curare con amore i compiti affidati, anche quelli nascosti.
  • Vigilanza interiore: dedicare un momento di silenzio ogni giorno per “rimanere svegli” spiritualmente.
  • Servizio concreto: aiutare qualcuno in difficoltà senza aspettare il riconoscimento.
  • Fiducia: non vivere nell’ansia del giudizio, ma nella speranza dell’incontro con un Dio che è Padre e non padrone severo.

Domande di riflessione (personale o di gruppo)

  1. Cosa significa per me “essere vigilante” nella vita di ogni giorno?
  2. In quali situazioni tendo a “dormire spiritualmente”?
  3. Come posso rendere più fedele e consapevole il mio servizio agli altri?
  4. Sono pronto ad accogliere il Signore anche quando arriva in forme inattese?
  5. Come posso aiutare la mia comunità a vivere nell’attesa con gioia e responsabilità?

Leggi le preghiere dei giorni passati.

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