Preghiera di don Alessandro Deho’ (link al post nel blog) ispirata al brano del Vangelo di domenica 2 marzo 2025, Luca 6,39-45.
Può forse un cieco…
Ricordo bene il giorno
in cui mi hai aperto gli occhi
abbagliando
la mia cecità stupita:
miracolo vero fu di non morire
per la spietatezza,
per le evidenze di me
che non volevo
saper vedere.
...guidare un altro cieco?
Ammutolito per una vita che non cedeva il passo alla morte
sentii aprirsi le dita
come per spiccare il volo,
invece rimasi immobile
a contemplare il laccio spezzato di chi avevo battezzato
impropriamente miei discepoli.
Non cadranno tutti e due in un fosso?
Un fosso nella mia infanzia
segnava il limite all’antico
confine tra la città vecchia e il presente,
le nonne ci lavavano i panni,
io imparavo l’eterno ritorno del cerchio,
in un fosso affogo ora le mie pretese
che ancora scalciano per non morire.
Un discepolo non è più del maestro; ma ognuno, che sia ben preparato, sarà come il suo maestro.
È che non voglio più maestri
e nemmeno discepoli voglio
troppo dolore,
Te solo desidero,
ardo solo d’essere creta
tra le tue mani
Perché guardi la pagliuzza che è nell'occhio del tuo fratello e non ti accorgi della trave che è nel tuo occhio?
le pagliuzze sono schegge d’oro
sul fondale,
un firmamento incandescente,
alla trave dei miei occhi
impicco le mie miserie:
penzolano finalmente mute
Non vi è albero buono che produca un frutto cattivo, né vi è d'altronde albero cattivo che produca un frutto buono.
Oggi non ho radici,
serve appartenenza
e questa terra non è mia,
non ho patria
i rami non sanno trasfigurarsi in frutto
e poi: per chi?
Ti basti,
spero,
che io sia
vecchio nudo
legno
a elemosinare brandelli di cielo.
L'uomo buono dal buon tesoro del suo cuore trae fuori il bene; l'uomo cattivo dal suo cattivo tesoro trae fuori il male...
Ho paura degli uomini
che mettono mano al cuore
come a pescare una carta
in questo gioco d’azzardo
che è la vita
ho paura del bene
ho paura del male
Ho paura
ma in fondo spero
che il cuore
sia come un guanto
dentro il quale tu mi tieni per mano.
don Alessandro Deho