Quel bisogno di Assoluto che ci alberga nel cuore non riusciamo a saziarlo, forse perchรฉ non lo conosciamo, non lo riconosciamo. E ci proviamo a riempirlo a dismisura con cose veloci, effimere, inutili, si placa per un attimo ma poiโฆtorna. E andiamo con barche per mari, ci affrettiamo nei deserti, seguiamo falsi profeti perchรฉ ci illudono di riempire i nostri vuoti.
E ci confonde poi il mondo tra soluzioni sempre troppo semplici, ci affoga con risposte che fanno solo del male allโanima.
Cibo veloce. Cibo spazzatura. Che fa marcire il cuore, abbuffando la mente.
E poi Tu, Amato dellโanima mia. Poi Tu, Cibo eterno di vita infinita. Cosa piccola e granulosa, minima, sottile, leggera. Pane che sazia la fame dโimmenso, che contiene il cielo tutto in ogni singolo pezzo.
Tu, profeta della Veritร assoluta, dellโamore immenso del Padre.
Tu, che sei il Porto a cui approdano le nostre barche dopo la notte, che sei la Parola che guida in mezzo al deserto.
Tu, sei il mio CREDO.
Ti riconosco.
Segno dellโeterno.
Volto dellโAssoluto.
Tu mio unico Pane.
Sii benedetto.
Perchรฉ ho avuto fame e ti sei dato da mangiare.
Ho avuto sete e ti sei dato da bere.
Non per un attimo, non per un secondo, non per un momento.
Spezzato, per me, per sempre.
Tโamo!
Fonte: Alumera