Signore,

parlare di carità, per un cristiano, è un onore poiché di essa, si potrebbe discettare per ore
e indegnamente, la mia preghiera
da mane e sera
non è un’invocazione
bensì una semplice constatazione:
ma cosa è e come vivere, oggi, la carità?
Nella vita cristiana, ne è la centralità.

Per gli evangelisti: Matteo,
esso è il “più grande” comandamento, per Marco è il “primo” insegnamento che riceviamo da Dio, con il battesimo, ma più che “dono”naturale
è una virtù teologale.

Ma in questa nostra società secolare forse la carità, significa… Donare: “fare del bene”, nella massima libertà ma principalmente nella… gratuità.

È vero: sono buono, generoso, prudente non è forse sufficiente?
Ma “aiutare” e “sentirmi a posto”,
è solo paternalistico
allora elaboro un acrostico:

C omprensione
A ttenzione
R ispetto
I mpegno
T olleranza
A more

Ti chiedo, pertanto, Signore
che nasca dal mio cuore
rispettando questo decalogo con passione
che m’accorga del “fratello”, non con commiserazione
ma come “amore per l’uomo”, conservando la sua dignità: ciò rappresenta, un grande segno per tutta l’umanità.

Fonte: “per Carità” La dimensione contemplativa dell’incontro col povero nell’esperienza di Caritas Italiana