Non amo te più di tutti, ma vorrei
restare abbracciato a te per sempre.

Non so cosa sarà di te, di me, di noi. Poco importa.

Mi basta pensare che sei felice, adesso.

E che ti senti accolta, amata, figlia mia.

Non amo te più di tutti
gli altri bambini del mondo,
per cui vorrei spendere tutte le mie povere energie.

Ma abbraccio te, che povera sei,
a modo tuo, e che di tutte le povertà,
le sofferenze
e le ingiustizie, sei l’emblema.

Chissà perché sei così? Di chi è la colpa?

E perché, perché, perché – mio Dio?
Ma quel che conta è amare, e amarti.
E questo mi basta – mio Dio!

Fonte: “per Carità” La dimensione contemplativa dell’incontro col povero nell’esperienza di Caritas Italiana