Signore Gesù,
tante volte anche dalla mia bocca, come quella di Zaccaria,
escono espressioni che sono suoni inarticolati
perché ripetizioni di parole altrui
o frasi fatte che non intercettano la mia vita.

Parlo, ma rischio di non comunicare con te e con gli altri.

Tu che sei la parola di Dio,
sciogli i nodi che mi impediscono di lodarti
e ringraziarti nella gioia,
di supplicarti nel dolore,
invocarti nella prova,
metti sulla mia bocca una parola per consolare gli afflitti,
dare speranza agli sfiduciati,
incoraggiare coloro hanno perso la stima di sé,
elogiare chi fa del bene,
correggere chi sbaglia senza umiliarlo.

don Pasquale Giordano