Signore Gesù,
come nella sinagoga di Cafarnao,
ascoltando la tua parola,
anche io vorrei lasciarmi interrogare da te:
«Quale relazione c’è tra me e te?».
Taccia la voce della paura
che mi porta a imputare a te i miei fallimenti
come se il tuo dito fosse puntato per giudicarmi,
condannarmi e ostacolarmi nelle mie aspirazioni.
La tua Parola mi liberi dal peccato
che mi rende sordo alla tua voce,
refrattario alla tua consolazione
e reticente nel rispondere al tuo invito a seguirti.
Possa intrattenermi con Te
come la sposa col suo sposo perché,
aperto ad accogliere il dono dello Spirito Santo,
serva i miei fratelli con letizia e umiltà.
don Pasquale Giordano