Signore Gesù,
Re giusto e salvatore,
le tue braccia aperte sulla croce
sostengano questa umanità che,
smarrendo la speranza,
sembra scivolare nelle tenebre della disperazione
e dell’autodistruzione.
Salvaci dalla rassegnazione del fatalismo
che imbruttisce il nostro volto con la tristezza,
spegne la luce dei nostri occhi con l’invidia,
chiude il cuore all’ascolto della tua voce
con il sibilo della mormorazione,
rende amare le sorgenti della creatività
nel bene con il veleno dell’accidia.
Riscattaci dalla subalternità al peccato
e dalla sudditanza alla paura.
La tua preghiera ci aiuti ad accettare le nostre miserie
come spazio di incontro con la misericordia,
a ridestare in noi il desiderio di una vita bella,
a perseguire l’utopia di una fraternità riconciliata nell’amore,
a realizzare il sogno di essere nella Chiesa come il cuore è nel corpo.
Il tuo amore, che ha ricevuto il sigillo di fedeltà nel sacrificio della croce,
rigeneri la nostra fede,
allarghi gli orizzonti della speranza,
trasfiguri la prospettiva delle nostre opere di carità.
Tu che sei sceso nelle profondità del nostro nulla,
riempici del dono della tua consolazione,
donaci la grazia di entrare in comunione con Te
e di abitare la casa della fraternità
con spirito grato e di servizio.
Amen.