Signore Gesù, luce che vieni dal Cielo e germoglio profumato generato dalla terra, la tua Parola ferisce senza mortificare perché cada la corazza del pregiudizio, si frantumi la durezza dell’orgoglio, crolli l’impalcatura del formalismo ipocrita affinché si restituita dignità a chi si è asservito al male, consolazione a chi è sotto la pressione dell’ira e della paura, gioia a chi è vittima della tristezza e della delusione.
Insegnami a riconoscere i segni della tua visita e aiutami ad aprirti il cuore per accogliere la tua Parola nella mia vita.
In Te trovi la forza di sempre ricominciare dopo ogni fallimento e di sempre lasciarmi perdonare dopo ogni tradimento.
Il comandamento dell’amore metta ordine nei miei affetti e nei miei pensieri perché ogni opera sia compiuta e ogni parola sia pronunciata per il bene dei miei fratelli.
don Pasquale Giordano