Del genere umano,
sei angelo celeste
della specie dei mortali,
sei serafino che non muore
degli elementi terrestri,
sei oro di Ofir[1]
dei frutti marini,
sei perla radiosa di grazie
della pianta di Iesse,
sei fiore dal dolce frutto
della progenie degli antenati,
sei ramo benedetto
della dolce rugiada,
sei nube da cui piove la grazia
del sole nascente,
sei aurora risplendente
dellโ€™alba che si annuncia,
sei astro mattutino
dellโ€™oscura notte,
sei canto di lieto passaggio.

Gregorio di Narek, Panegirico della madre di Dio, 17.

[1] Cf il Salmo 45,