Io vorrei donare una cosa al Signore,

ma non so che cosa.

Andrรฒ in giro per le strade

zuffolando, cosรฌ,

fino a che gli altri dicano: รจ pazzo!

E mi fermerรฒ soprattutto coi bambini

a giocare in periferia,

e poi lascerรฒ un fiore

ad ogni finestra dei poveri

e saluterรฒ chiunque incontrerรฒ per via

inchinandomi fino a terra.

E poi suonerรฒ con le mie mani

le campane sulla torre

a piรน riprese

finchรฉ non sarรฒ esausto.

E a chiunque venga

anche al ricco – dirรฒ:

siedi pure alla mia mensa

(anche il ricco รจ un povero uomo).

E dirรฒ a tutti:

avete visto il Signore?

Ma lo dirรฒ in silenzio

e solo con un sorriso.

II

Io vorrei donare una cosa al Signore,

ma non so che cosa.

Tutto รจ suo dono

eccetto il nostro peccato.

Ecco, gli darรฒ un’icona

dove lui – bambino – guarda

agli occhi di sua madre:

cosรฌ dimenticherร  ogni cosa.

Gli raccoglierรฒ dal prato

una goccia di rugiada

รจ giร  primavera

ancora primavera

una cosa insperata

non meritata

una cosa che non ha parole;

e poi gli dirรฒ d’indovinare

se sia una lacrima

o una perla di sole

o una goccia di rugiada.

E dirรฒ alla gente:

avete visto il Signore?

Ma lo dirรฒ in silenzio

e solo con un sorriso.

III

Io vorrei donare una cosa al Signore,

ma non so che cosa.

Non credo piรน neppure alle mie lacrime,

queste gioie sono tutte povere:

metterรฒ un garofano rosso sul balcone

canterรฒ una canzone

tutta per lui solo.

Andrรฒ nel bosco questa notte

e abbraccerรฒ gli alberi

e starรฒ in ascolto dell’usignolo,

quell’usignolo che canta sempre solo

da mezzanotte all’alba.

E poi andrรฒ a lavarmi nel fiume

e all’alba passerรฒ sulle porte

di tutti i miei fratelli

e dirรฒ a ogni casa: ยซpace!ยป

e poi cospargerรฒ la terra

d’acqua benedetta in direzione

dei quattro punti dell’universo,

poi non lascerรฒ mai morire

la lampada dell’altare

e ogni domenica mi vestirรฒ di bianco.

IV

Io vorrei donare una cosa al Signore,

ma non so che cosa.

E non piangerรฒ piรน

non piangerรฒ piรน inutilmente;

dirรฒ solo: avete visto il Signore?

Ma lo dirรฒ in silenzio

e solo con un sorriso

poi non dirรฒ piรน niente.

(D. M. TUROLDO, O sensi mieiโ€ฆ, Milano, Rizzoli, 1993).