PREGHIERA
Signore Gesù,
che hai visto Natanaele sotto il fico,
prima ancora che Filippo lo chiamasse,
tu conosci il cuore di ognuno di noi.
Vieni, o Maestro, e rivela la tua presenza,
mostraci la verità che supera ogni dubbio,
così come hai rivelato a Natanaele che tu sei il Figlio di Dio.
Apri i nostri occhi, Signore,
affinché possiamo riconoscerti nelle pieghe della nostra vita quotidiana,
nelle parole che ascoltiamo e negli incontri che viviamo.
Dacci la grazia di accoglierti senza riserve,
come Natanaele, che ha creduto vedendo la tua gloria.
Portaci a vedere “cose più grandi”
e a sperimentare il cielo aperto sulla nostra esistenza,
dove gli angeli salgono e scendono
sul Figlio dell’Uomo,
segno della tua infinita vicinanza a noi.
Sii tu la nostra scala verso il Cielo,
il ponte che ci unisce al Padre,
oggi e per sempre.
Amen.
Spiegazione
Questa preghiera si ispira al brano del Vangelo di Giovanni 1,45-51, in cui Filippo presenta Gesù a Natanaele (anche conosciuto come Bartolomeo). Natanaele inizialmente dubita che qualcosa di buono possa venire da Nazaret, ma quando Gesù lo saluta rivelando di averlo “visto sotto il fico” (un simbolo di intimità e conoscenza divina), Natanaele lo riconosce come il Figlio di Dio.
La preghiera sottolinea il tema dell’incontro e della rivelazione: Natanaele riconosce Gesù non grazie a una dimostrazione materiale, ma perché Gesù lo ha conosciuto nel profondo del suo cuore. Si chiede a Gesù di rivelarsi anche a noi, di aprire i nostri occhi per riconoscerlo nelle circostanze della nostra vita quotidiana.
La parte finale della preghiera richiama la promessa di Gesù: “vedrai cose più grandi” e la visione degli angeli che salgono e scendono sul Figlio dell’Uomo, un’immagine che evoca il sogno di Giacobbe (Gen 28,12), dove una scala collega la terra e il cielo. Gesù è visto come questa “scala”, il mediatore tra Dio e l’umanità. La preghiera chiede dunque di essere condotti a un’esperienza più profonda della presenza divina, aperta su una prospettiva eterna.