Dacci il nostro pane quotidiano, il necessario per oggi, o Signore.

Ad ogni giorno basta la sua pena e il suo pane.

Nonostante le nostre sicurezze sei tu la Provvidenza del mondo.

Aiutaci a diventare le tue mani, aperte e libere per donare
senza ammassare nei nostri granai.

Liberaci dalla febbre di avere e di possedere di più.
Ogni bene della nostra mensa, come il pane, è dono e fatica,
e troppi fratelli sono ancora mendicanti di briciole.

Fa’ in modo che non sperperiamo, che non distruggiamo questo dono;
che ciascuno riceva senza discussioni e senza lamentele il suo pane;
che colui che ne ha in sovrabbondanza sappia anche che,
per questo stesso fatto, è diventato come un servitore,
come un dispensatore della tua grazia; che è al tuo servizio e al servizio degli altri;
che tutti coloro che sono particolarmente minacciati dalla fame,
dalla morte, da questa precarietà della condizione umana,
incontrino dei fratelli e delle sorelle che abbiano occhi ed orecchie aperti
e si sentano obbligati verso di loro.

Quale vergogna la nostra ingratitudine, la nostra ingiustizia sociale!

Karl Barth