Anche io, Signore, sono davanti a Te
ora Tu sei sull’albero della Croce
e io in basso tra la folla
che fa massa e ancora soffoca
il mio desiderio di vederti.
C’è chi passa indifferente,
chi distrattamente getta uno sguardo,
ma poi tira dritto per la sua strada,
chi impreca, chi manifesta la sua rabbia,
chi baratta il suo futuro,
chi è intento a scrivere sentenze,
chi fa il profeta, chi s’interroga sulla vita.
Io sono qui giù con gli occhi verso Te;
anche io ora,
come tu quel giorno hai fatto con me,
guardo dal basso.
La mia piccolezza non mi fa paura
perché ho capito,
dal momento che ti ho incontrato,
che quello è il punto di vista più vero
quello dal quale tutto appare amabile.
Quando distolgo gli occhi da Te
mal sopporto la mia piccola statura,
ma ancor di più le bassezze in cui cado.
Quanto più mi fanno notare
di non essere all’altezza
tanto più fuggo e mi arrampico
avventurandomi nelle scalate
dell’ambizione o della trasgressione,
o semplicemente salendo
sullo scranno del giudice.
Quando sono giudicato e mi giudico
mi trovo davanti muri invalicabili
e specchi che rimandano la mia miseria.
Io cercavo di vedere te
senza essere visto da te.
Io cercavo te,
ma Tu hai trovato me.
Nei tuoi occhi ho visto il mio nome,
Tu sei “puro”,
nella tua voce ho ascoltato
ciò che il mio cuore cercava.
Dopo avermi guarito gli occhi del cuore,
con il quale vedere tutto amabile
e non scegliere ciò che è appetibile,
anche io ti chiedo di scendere
e abitare nella mia casa.
Donami lo sguardo dei piccoli
che non vanno in cerca di cose grandi,
superiori alle loro forze,
ma fanno amicizia con i poveri
quelli che non possono restituire nulla
ma permettono di scoprire
la gioia dell’amore gratuito.
don Pasquale Giordano